Una corsa contro il tempo ...

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Quando fu costruito il Top Taj Mahal, la si considerò la più spettacolare opera di architettura spaziale mai realizzata. Il ricco indiano che la volle si chiamava Gun Burnaputra e spese un capitale per approntare questo dono di nozze per la consorte Sillaua, prossima a diventare sua moglie.
Top Taj Mahal non è solo un’opera architettonicamente accattivante, ma si basa su tecnologie all’avanguardia: le sue stanze sono infatti realizzate su 5 mondi diversi. Dall’ingresso si accede all’area per gli ospiti, con un elegante tavolo bar, sgabelli e comode poltrone per conversare, oltre a uno schermo per seguire film o le ultime notizie da Maincity su Astor. Da qui si accede alle altre stanze attraverso porte che sono in realtà portali verso altri mondi: la porta della zona notte conduce al mondo glaciale di Ersst, quella del soggiorno al mondo boscoso di Greenaria, la porta dei bagni e sauna porta a una delle più belle spiagge di Seattle, mentre dalla zona dedicata ai giochi si accede al mondo di Hotter. Questi portali sono in realtà varchi traslanti crono-particellari che consentono di passare da una stanza all’altra, e quindi da un sistema stellare all’altro, senza praticamente accorgersene. Quindi ogni stanza si trova su un mondo diverso: si può immaginare ogni stanza del Top Taj Mahal come un dodecaedro parzialmente interrato, con circa un terzo della struttura immersa nel terreno. La sezione trasversale crea una base più ampia e stabile, mentre la parte emergente mostra le caratteristiche facce pentagonali del dodecaedro che si elevano per circa 25 metri e che si integrano perfettamente nel paesaggio di ogni mondo pur mantenendo la loro distintiva forma geometrica. Le pareti esterne riflettono in parte l’ambiente circostante – che sia la neve di Ersst, la vegetazione di Greenaria, le onde di Seattle o le dune di Hotter – creando un effetto di mimetismo pur mantenendo visibile la loro presenza architettonica.
I gigageneratori di campo necessari al funzionamento sono installati su Hotter e prendono energia dalla gigastella di quel sistema. Che meraviglia passare dalle nevi di Ersst al clima tropicale di Greenaria in pochi passi. Le principali riviste di architettura e arredamento hanno fatto a gara per accaparrarsi un servizio o una copertina dedicata al Top Taj Mahal.
Ma i problemi cominciarono assai presto: già durante i lavori, gli operai che costruivano su Ersst si lamentarono di strani rumori ed ombre che affollavano il cantiere, ma erano manovalanza sottopagata e troppo povera di credito per essere ascoltata. Quindi l’opera avanzò e si continuarono a tacere le strane voci di presenze spettrali in quel ramo della casa. Ben presto le “presenze” comparse su Ersst fecero capolino anche sugli altri mondi/vani della residenza, sebbene con intensità timida e fugace.
Le nozze si tennero come da programma su Astoria, nella star-Cathedral di Colui che Venne Ultimo, al cospetto di centinaia di invitati appartenenti al jet set di quel mondo.
Poi gli sposi si ritirarono nell’alcova principesca per la loro prima notte di nozze. Fu un disastro.
Sillaua vide le “ombre” e ne uscì terrorizzata. Non era intenzione della consorte vivere in una casa stregata, per quanto si trattasse della residenza più costosa mai costruita. Il povero Burnaputra cercò di correre ai ripari, invocando tutti coloro che promettevano una soluzione: l’esito fu una comica adunanza di stregoni, sciamani, disinfestatori ed esorcisti da ogni angolo del Sacco di Gesso. La spesa fu notevole, ma le apparizioni spettrali non cessarono.
È così che oggi, disperato e in preda alle crisi isteriche di Sillaua, Burnaputra decide di rivolgersi in extremis all’Arcanuum Alliance. E bisogna fare presto perché la viziata moglie minaccia già di tornare dai genitori, aurei despoti di Astoria e piuttosto irritati con il genero per quanto sta accadendo.

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